La scrittrice maledetta in un doppio spettacolo

Se vi interessa Sarah Kane, una buona occasione per avvicinarla è questa offerta dal Teatro Litta che ospita i due spettacoli diretti da Barbara Nativi, Crave (dal 3 all' 8 maggio) e Blasted (dal 10 al 19 maggio). Il primo, il cui titolo potrebbe essere tradotto anche con "Febbre" ma che la regista Barbara Nativi preferisce rendere con "Fame", è il penultimo testo scritto da Sarah Kane, quando ormai ogni intento realistico viene abbandonato in nome di un procedere frammentario, spezzato, fatto di folgorazioni e silenzi. I protagonisti sono quattro (Angela Antonini, Sandra Gariglieri, Silvano Panichi e Gabriele Venturi), due uomini e due donne senza nome. Tra loro la trama impalpabile e disperata di parole che raccontano un bisogno estremo e mai soddisfatto d' amore. Fame di affetto e di sentimenti, considerati come unica possibilità di salvezza, anche quando si sa che tanto non sarà così e che il naufragio nell' assoluta mancanza di un senso ultimo è inevitabile. Lo spettacolo (che ha debuttato in autunno a Sesto Fiorentino) comincia con quattro stanze diverse, alle quali il pubblico accede dopo essere stato smistato per seguire separatamente le voci di questo monologo a quattro, che si conclude con le due coppie di nuovo riunite e di nuovo alla deriva nel flusso interiore di pensieri, confessioni e colpe. Con Blasted, invece, si torna cronologicamente indietro al primo testo di Sarah Kane che, contrariamente ai successivi, si basa ancora su una struttura coerente di narrazione. La vicenda comincia nella camera di un elegante albergo di Leeds dove Ian, giornalista disilluso, e Cate, una ragazza tormentata e problematica, consumano una relazione subito trasformata, in seguito all' improvvisa irruzione di un Soldato, in un triangolo di sconvolgente brutalità, sodomizzazioni e stupri compresi. Scritto nel pieno della tragedia bosniaca, Blasted si fa grido di denuncia verso l' orrore e la violenza di cui è intrisa la nostra contemporaneità e di cui ognuno di noi è testimone passivo e quindi complice, mentre la crudeltà della scenario balcanico diventa specchio di analoghe atrocità consumate all' interno delle nostre nicchie protette. In scena Silvia Guidi, Roberto Posse e Michele Andrei. -------------------------------------------------------------------L'AUTRICE Donna febbrile tifosa inquieta suicida a28 anni, Nel 1994 al Royal Court Theatre di Londra andava in scena, tra mille polemiche e la scandalizzata indignazione di buona parte del pubblico (ma Pinter si levò subito in sua difesa), Blasted, il primo testo della giovanissima drammaturga Sarah Kane. Cinque anni dopo, nel 1999, a soli 28 anni, Sarah Kane si toglie la vita. Nel mezzo, pochi anni di lavoro febbrile e sofferto, un disagio esistenziale sempre più intollerabile, il ricorso agli psicofarmaci (descritto con agghiacciante precisione nel suo ultimo testo, 4.48 Psychosis, composto poco prima di morire e allestito postumo da James Macdonald), il ricovero in cliniche specializzate, la passione calcistica per il Manchester United, la sceneggiatura per il cortometraggio Skin, poi prodotto da Channel 4 e anche un' esperienza come regista con Woyzeck. Nella sua produzione teatrale, che oltre ai due testi già citati, ne comprende altri tre (Phedra' s Love, Cleaned, Crave), si fa progressivamente strada una parola dolente, iconoclasta, arrabbiata, lussureggiante di immagini che disegnano paesaggi umani in rovina, labirinti di solitudini, reiterate violenze e sopraffazioni, corto circuiti comunicativi, mentre il rifiuto per i modelli imposti dall' opulenta società post thatcheriana si materializza in uno stile violento, senza compromessi e ben poco rassicurante. E se fino a qualche anno fa, Kane era ancora tenuta ai margini, considerata poco più che una delle tante voci tra i cosiddetti "nuovi arrabbiati" inglesi, adesso la sua è quasi una leggenda. Si moltiplicano convegni, si pubblicano libri e il suo teatro è ormai un cult. Solo quest' anno, a Milano, abbiamo già visto due spettacoli a lei dedicati(entrambi passati al Crt): 4.48 Psychosis interpretato dalla brava Monica Nappo, per la regia di Gianpaolo Sepe, e Sinfonia per corpi soli, ilbell' omaggio di Teatro Aperto. Ma anche Pippo Delbono nel suo Gente di plastica si ispira a Sarah Kane. (s.ch.) ------------------------------------------------------------------LA REGIA Nativi for ever, Alla regista Barbara Nativi va l' indiscusso merito di aver fatto scoprire e conoscere Sarah Kane in Italia. Sua è la traduzione dell' opera completa pubblicata da Einaudi nel volume «Sarah Kane. Tutto il teatro», mentre nel 1997 fu la prima ad allestire Blasted (Dannati) in occasione del Festival Intercity di Sesto Fiorentino alla presenza della stessa autrice.

SARA CHIAPPORI